domenica 31 maggio 2020

STEP #15: Le interdipendenze dell'uomo

La natura dell'essere umano oggettivamente ci pone dei limiti, ci rende impossibilitati a fare determinate cose o sopravvivere a specifiche condizioni.

Da un punto di vista fisico la maggior parte di questi limiti è risaputa. Il mancato rifornimenti di ossigeno ai tessuti porta al decesso in circa 3-4 minuti. La mancanza di acqua causa disidratazione, condizione che risulta fatale per l'organismo dopo circa 10 giorni. La temperatura corporea ottimale è poco meno di 37°C. Al di sotto dei 35°C il corpo inizia a soffrire di ipotermia.

Ma quali sono i nostri limiti da un punto di vista culturale?

Come prima cosa rivediamo brevemente il concetto di cultura. Secondo il mito del Prometeo incatenato di Eschilo, Prometeo è l'eroe che dà il fuoco agli uomini, inganna le divinità proprio per aiutarli. Il suo è un dono interpretativo, non materiale: Prometeo dona all'essere umano la cultura.

Si può dire quindi che per cultura, oltre i libri, la musica, le opere d'arte, si intende l'insieme di ciò che facciamo e impariamo che non appartiene al nostro patrimonio genetico. La cultura si è rivelata nella storia dell’uomo uno straordinario strumento di evoluzione.

Ad esempio la cultura di oggi ci permette di intervenire sui processi genetici che fabbricano l'essere umano. Abbiamo una molteplicità di farmaci che consentono di prolungare la vita, attraverso operazioni si possono innestare organi di maiali e protesi di titanio. Ma fino a che punto questo intervento non porta danni alla natura stessa?

Già il mito di Prometeo metteva in guardia sui rischi della hybris, dell’“arroganza”, delle tecniche.

Adriano Favole, ricercatore e antropologo culturale, in una conferenza tenuta nel 2017, mette l’accento proprio sul fatto che i poteri poietici della cultura umana sono così forti (e pericolosi) da intervenire sulle “leggi” che regolano la vita del nostro pianeta.  Dall'inizio del XXI secolo molti studiosi hanno iniziato a riprendere il concetto di "animismo", non visto come una religione esotica delle tribù più arretrate, ma come guida per trovare quel collegamento che ancora al giorno d'oggi, possiamo dire di aver perso con la natura. Una natura che non deve essere vista come un qualcosa da proteggere, salvare o distruggere, ma come culla delle relazioni, delle interdipendenze che legano ogni essere umano ad ogni altro essere naturale. Possiamo così dire che il limite dell'uomo è da trovarsi in queste relazioni con gli altri esseri. E così come la cultura dell'uomo aiuta a capire la Terra, allo stesso tempo lo aiuta a distruggerla.

 

 

 

Da <https://www.focus.it/scienza/scienze/i-limiti-del-nostro-corpo?gimg=6#img6>

Da <https://www.paginainizio.com/genio/quali-sono-i-limiti-del-corpo-umano.html> 

Da <https://www.dialoghisulluomo.it/it/favole/sui-limiti-della-cultura>


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